E' una sincera intenzione che muove. Quell'intenso desiderio di muovere quel qualcosa, che tu non sai descrivere, ma sai che può arrivare al cuore dell'altro. E il cuore con il cuore ci parla, si dicono cose e talvolta si capiscono solo tra loro, come fa un Budda quando parla con un altro Budda.
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Ieri sera ho accesso il mio primo fuoco. In 39 anni non ho mai acceso un fuoco, me lo ha insegnato Andrea, il mio compagno da nove anni. Ora al mio risveglio non smetto di pensare alla bellissima serata trascorsa ieri sera. Da solo a casa davanti al camino, e lo guardavo nelle sue molteplici fantasie di forme e suoni con il mio sterno che era in grado di cogliere ogni emozione salisse dalla pancia. Un movimento naturale fatto di presenza, di restare e di essere consapevole di aver realizzato un grande passaggio nella mia vita. Allora festeggio, vado in cucina e prendo un' arancia, l'ho scelta, la più arancione possibile la volevo. E davanti al camino, spicchio dopo spicchio godevo, mentre gettavo le cocce dell'arancia nel fuoco. Era quel contrasto che avevo bisogno di provare, il fresco in bocca e il calore aromatizzato agli agrumi. Ecco, in quel momento io, mi sono sentito una delle persone più fortunate del pianeta, anzi che pianeta, del cosmo. Non si tratta di una fortuna esterna, bensì di uno di quei benefici invisibili che rendono sacra la propria rivoluzione umana. Sono fortunato perché ho sviluppato quella capacità di saper valorizzare profondamente come non mai quel momento speciale, ad intimo contatto con me stesso e con la Legge di Natura. Meditare ad occhi aperti davanti al fuoco per ripercorrere le tappe della mia storia e della mia relazione con le immagini del fuoco. La prima immagine, il fuoco la sera nei giorni di transumanza. Poi il fuoco che vedevo da piccolo acceso a fianco alle prostitute, quando andavamo a Milano dalla zia Rosita. Poi pensavo al fuoco devastante che si appicca fuori e a quello che si appicca dentro di noi che se lo sai gestire rischia di diventare una passione divorante. Oggi la mia passione è incontrare la Vita, in tutti i suoi molteplici volti, perché se sono vivo non ho nessuna intenzione di morire senza averLa incontrata, servita e riverita, fino a riconoscerla in ogni qualché! Non a caso abbiamo scelto di trasferirci dalla città alla campagna. Alla domanda dove risiede la Vita risponderei immediatamente "ovunque", ma non mi sembrerebbe completo, se ci rifletto direi, ovunque si desideri risuonare con lei.
Roma mi ha dato tanta Vita, tanti legami preziosi e uno spazio dove poter mettere con serenità, radici. Avevo bisogno di cambiare frequenza però, come quando cambi stazione radio per ascoltare altra musica per sentirti più sentirti più coerente con il tuo stato d'animo. Tutto questo lo abbiamo voluto in quattro. Il mio compagno ed io con due carissime Francesche! Quattro vite in movimento e tutto quello che queste vite possono smuovere quando decidono che è arrivato il momento. Ognuno con i suoi ritmi e le proprie risposte agli stimoli del cambiamento. Alla base però un'intenzione comune: migliorare la qualità della vita. Contattare un ritmo di vita più vicino alla Legge di Natura e continuare così il proprio percorso di crescita integrando la propria nomade espressione d'esistere con lo scoprire altri aspetti della propria affascinate personalità. E' solo una settimana che siamo qui ed io mi sento così felice e a mio agio, tra la pace del mio tempio e il flusso galoppante della Vita. Qual'è il mio posto per stare a ritmo armonico con la Vita? Me lo chiedo sempre. Poi scopro che quando si è in percorso quel posto è dinamico, un continuo movimento del suo baricentro. Ed io lo seguo quel Tantien per sincronizzarlo con il mio. Capisco dell'esprimersi degli eventi quando sono o meno in armonia con la Vita, così illumino le disarmonie per cercare di offrire all'altro sempre qualcosa di migliore della volta precedente. Nello stesso tempo imparo valorizzare anche le esperienze in cui fallisco quando esagero nel varcare e allungare il raggio dei miei limiti. Se non contatto quel confine d'altra parte, non saprei qual'è lo spazio di cui ho a disposizione per esprimermi. Ora ho proprio bisogno di spazio da condividere e da valorizzare. Ora voglio creare. Creare vita, rete e connessioni! In questo video ho cercato di esprimere attraverso immagini, voce e musica quello che è per me lo shiatsu; come dall'incontro con i cavalli e con il Branco di EquiAzione, la qualità della mia pressione sia cresciuta nel dialogo sottile del trattamento shiatsu. Ho imparato grazie alla grande forza vitale dei cavalli e al loro amore incondizionato come il flusso del Qi può scorrere più facilmente se si va oltre le sovrastrutture della mente giudicante, per accogliere il mondo dell'altro, che è anche il nostro. |
AutoreLuca Tosches Archivio
January 2015
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