Non solo. Condivisione nella creazione dell'evento. Ognuno con le sue peculiarità e con la propria preziosità. Non solo. L'impegno nello stare nel proprio ruolo per creare un terreno fertile di cuore, dove lo stare insieme potesse fiorire nella forma più gioiosa.
Nel cercare il significato etimologico della parola accoglienza mi sono imbattuto in questo sito http://unaparolaalgiorno.it
Guardate che bella questa spiegazione:
" L'accoglienza è un'apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare - in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispetto al supremo buon costume dell'ospitalità - che appunto può essere anche solo un buon costume. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l'altro diventando un tutt'uno con lui. E anche se l'accoglienza di un vecchio amico siciliano può parere aliena rispetto all'accoglienza del conoscente giapponese, rimangono il medesimo fenomeno, diverso solo perché diverse sono le persone e le culture e il loro modo di aprirsi, il loro modo di fare entrare.
Allora la mamma ti accoglierà con gioia incontenibile quando torni a casa; si accoglierà con ottimismo la novità sconcertante; un luogo accogliente inviterà a restare. "
L'accoglienza è un movimento dell'anima, del cuore e del corpo. E' un sorriso capace di far sentire l'altro felice e a proprio agio. E' la cura dei dettagli che racconta l'impegno ad accogliere. E' un atto d'amore verso se stessi e nei confronti di coloro che ci si prepara ad accogliere.